 GIOCARE CON LA PERCEZIONE VISIVAMostra fotografica presso l’Hotel Palazzo Mÿsanus a Samedan
I riflessi permettono una visione diversa della realtà. La milanese Margherita Lazzati dedica a questo tema una mostra fotografica.
Marie-Claire Jur L’angolo di visuale conta. Permette una diversa contemplazione del mondo, in senso sia concreto sia figurato. È proprio questo gioco con la prospettiva a stuzzicare Margherita Lazzati . La fotografa milanese, che dirige con il fratello un’agenzia pubblicitaria e soggiorna spesso in Engadina, ha dedicato a questo tema una mostra presso l’Hotel Mÿsanus di Samedan. In “Reflex on the road” espone le fotografie scattate durante i suoi lunghi viaggi intorno al mondo e in Engadina, una buona parte delle quali gioca con la nostra percezione.
Riflessi su acqua, vetro, metallo Il principio di Margherita Lazzati è tanto semplice quanto raffinato. Sfrutta il fenomeno del riflesso, grazie al quale riesce a mostrarci in un’immagine non solo un singolo frammento della realtà che la circonda, bensì anche una seconda, o diverse realtà. La Lazzati riprende i suoi soggetti con una fotocamera digitale compatta, uno di quei modelli che oggi si possono acquistare per pochi soldi anche al supermercato.
Non è che la fotografa sia esclusivamente cosciente dei riflessi. La Lazzati vede oltre perché percorre il mondo con gli occhi aperti e si concede il tempo per osservare. In questo modo vede cose davanti a cui i più passano senza prestare attenzione, e assiste ogni volta a piccole meraviglie visive. Ad esempio, durante una passeggiata a Londra, dove uno sguardo al parabrezza di un autobus urbano le permette di catturare una veduta panoramica della strada alle sue spalle. Andando a spasso per Manhattan, sulla facciata di vetro di un palazzo per uffici compare la sagoma dell’Empire State Building, per lungo tempo l’edificio più alto del mondo.
La veduta riflessa restituisce tuttavia il famoso grattacielo di New York in una foggia singolare: i riflessi di luce sul fronte delle vetrate del palazzo spostano i piani del venerando edificio di calce e granito in modo tale che esso pare sempre sul punto di crollare. Il nuovo e il vecchio grattacielo in un’unica visione: non è difficile interpretare questa fotografia come il simbolo della caducità o del progresso (o della grande illusione) dell’uomo. Nella mostra “Reflex on the road” non vengono presentate solo vedute urbane. Il tema comprende anche paesaggi e dettagli naturali. Il miracolo verde di Dubai, ad esempio: senza la didascalia, a chiunque osservi l’immagine del lago circondato dal parco non verrebbe mai in mente che al di fuori di questa natura rigogliosa vi sia solo la distesa di sabbia del deserto.
Camping in poltrona Densa di humor la foto “Alps in caravan” scattata dalla Lazzati lo scorso anno sulle vette sopra St. Moritz in un radioso giorno d’inverno. Nel loro riflesso sul metallo di un contenitore per la ristorazione le poltrone del rifugio Paradiso quasi destano l’impressione di un moltiplicarsi incontrollato. Un capolavoro in questa buona dozzina di fotografie in esposizione è rappresentato dal “Self-portrait in Regent Str.”, dove la fotografa utilizza la superficie argentea delle sfere, parte dell’arredo di una vetrina, in modo tale da poter ritrarre se stessa più volte nello scatto di un’immagine a più prospettive di questa strada degli affari londinese. “Reflex on the road”, contrariamente a quanto annunciato sulla locandina non si concluderà il 7 febbraio. L’esposizione delle fotografie in grande formato, con altre immagini, sarà visibile fino alla fine della stagione invernale.
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